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La zanzara Ingorda

18 Marzo 2013 | Simona Muzzetta

C’era una volta una zanzara piccola e ingorda. Era considerata la più furba di tutte perché riusciva a succhiare il sangue di tanti umani e a farla sempre franca.

Prediligeva una casa, chiamata “Casa Fiamma”, all’interno della quale vivevano 8 teneri umani .

Ogni notte, presi dallo sconforto, quegli umani si svegliavano di soprassalto e tentavano di ucciderla. Ma lei riusciva sempre a nascondersi tra un libro e una finestra e a tornare sempre a casa sana e salva.

Un giorno, Zanza, questo era il suo nome, decise di portare con sé la sua amica Ra, una zanzara ritenuta veloce come una saetta ma meno furba di Zanza, durante una notte di caccia.

Entrarono di soppiatto all’interno della prima stanza dove dormivano beati due ragazzi, uno dei due parlava nel sonno:<<Vorrei un buon cappuccio>>, diceva.

L’altro profumava di piante appena raccolte.Il profumo era irresistibile…

Zanza e Ra volarono sopra le loro teste, si fiondarono su di loro e li punsero.

<<Che buono>> disse la prima.

<<Andiamo, andiamo>> rispose la seconda.

<<Ma sei matta?In questa casa vivono in 8, uno più buono dell’altro. Voglio pungerli tutti>>, disse Zanza.

Ra, un pochino perplessa, la seguì.

Entrarono, allora, nella seconda camera, una bella ragazza dormiva con le gambe scoperte, era estate inoltrata e faceva un gran caldo.

<<Sembra proprio appetitosa>> disse Ra.

<<Dai, dai, andiamo a pungerla>> rispose Zanza.

Quando stavano per pungerla la ragazza aprì gli occhi e le guardò.Si spaventarono molto ma rimasero ferme, la ragazza non sembrava proprio sveglia.Qualche istante dopo era bella che addormentata e Zanza e Ra la punsero.

Ormai Ra si era quasi dimenticata della pericolosità di quella caccia.Le era stato insegnato di dare al massimo due succhiate e poi via, più veloce della luce.

Dopo la terza stanza, piena di DVD e cellulari, dove dormivano beati due uomini, un appassionato di cavalli e un banchiere mancato, Ra tentò di riportare Zanza sui suoi passi, ma lei rispose: <<Se hai paura vai, quei vecchi anziani dei tuoi genitori non capiscono niente. Noi siamo veloci e giovani e questi umani sono così buoni…>>.

Intanto la notte avanzava, alle prime luci dell’alba, dopo aver morso più e più volte l’umana che dormiva nella stanza piena di scartoffie, Zanza e Ra, ormai stanche si poggiarono su una scrivania.

Ra disse: <<Andiamo Zanza, sono stanchissima, e poi con la pancia piena, peso tantissimo e non riesco più a volare veloce. Potrebbe essere pericoloso>>.

Zanza, però, non voleva saperne di fermarsi e, ormai lenta e pesante, volò nell’ultima stanza.

C’erano tanti trucchi e tanti lavori all’uncinetto, ci dormivano due belle ragazze, una di loro dormiva con tanti pupazzi e sorrideva beatamente.

<<Sorridi finché puoi, adesso arrivo io>> pensò Ra, presa da un improvviso coraggio.

Mentre Zanza pungeva la ragazza dai merletti, sentì uno scroscio forte e poi il silenzio.

<<Ra? Che succede?>> domandò Zanza.

Silenzio…

<<Ti ho beccata, brutta zanzara! Così smetterai di pungermi>> disse la ragazza dei pupazzi.

Zanza, confusa e stanca, fece ritorno a casa.

Il giorno dopo tornò in quella casa…voleva vendicarsi della sua amica.

Fece per entrare e “spatatam”, sbatté contro una rete metallica.

<<Che diavolo…!!>> urlò Zanza.

<<Ecco che significa essere ingordi..>> disse una voce che somigliava a quella di Ra, aldilà del metallo.

<<Ra, sei tu? ma che succede? Ti credevo morta>> disse Zanza.

<<Sono viva grazie alla ragazza dei pupazzi. Mi ha salvata tra le sue mani, ti ha fatto credere che io fossi morta per farti scappare e poi mi ha insegnato la cooperazione e la solidarietà. Non credevo fossi così sciocca da tornare per vendicarti. La vendetta non serve a nulla.

Per fortuna ti conosco e così ho detto alla ragazza dei pupazzi di mettere la rete metallica che: sai come si chiama?>> disse Ra.

<<No>> rispose Zanza con le lacrime agli occhi.

<<Zanzariera>> disse Ra.<<Serve per quelle cattive come te. Io ho assaggiato le carote e ora non posso più farne a meno. Basta punture, viva le verdure!!>> aggiunse Ra.

Zanza, ormai triste e senza più un amico, comprese di aver sbagliato ad essere ingorda e tornando a casa passò davanti ad un fruttivendolo.

<<Potrei assaggiare le verdure>> pensò.

Assaggiò una carota e poi una zucchina, non riusciva a credere che fossero così buone.

Da quell’esperienza aveva imparato molte cose: l’ingordigia ti fa perdere gli amici e alle sue orecchie rimbombava la voce di Ra che diceva: <<basta punture viva le verdure!!>>.

 

Qualche giorno fa, grazie alla solidarietà di Prosolidar, Casa Fiamma ha delle nuove zanzariere.

Solo le zanzare vegetariane sono benvenute!!