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Capitolo V: LA BELLEZZA è NELLE PERSONE – Oltre la dura scorza

24 Settembre 2018 | Giulia Donelli

Cosa significa per te “la Bellezza è nelle persone“?

“Significa che è dentro le persone che devi guardare.”

Flavio frequenta Cascina Biblioteca da ben ventotto anni e la maglietta dei valori che indossa racconta il motivo della sua permanenza qui: la bellezza che ha trovato nelle persone che popolano Cascina.

“Ho scelto questa maglietta per ricordare a tutti quelli che passano di qui gli incontri belli che hanno fatto o che possono fare. Che non sono sempre belli, in verità: quelli degni di essere ricordati per me sono pochi, ma davvero importanti”.

La sua “vita in Cascina” si è da sempre articolata tra incontri e scelte: parlare con tutti, ascoltare tutti, frequentare e condividere pasti o esperienze umane con chi vuole lui. Giustamente, viene da dire. Perché negli altri ognuno trova quello che secondo lui è la bellezza, ma che non sempre corrisponde al punto di vista di tutti. 

“Esistono persone che sono pesche, morbide fuori, ma con un duro nocciolo dentro. Io, invece, sono come una noce di cocco: molto duro fuori, difficile da rompere e concedo il mio cuore dolce a pochi ma buoni.”

Flavio si racconta come un personaggio con un ruolo da mantenere ormai, che ha occhi e orecchie attenti, che ne hanno viste tante e sentite altrettante e che hanno imparato a scegliere quando e se aprirsi all’incontro con l’altro. Chi lo conosce, lo sa, lo ha capito. 

Il suo lavoro in Cascina, per il consorzio SIR, è quello di un jolly tuttofare, che si occupa di moltissime cose tecniche, di manutenzione e di pulizia. E a lui il suo lavoro piace così com’è.

Ma la sua vita in cooperativa non finisce con le ore di lavoro: Flavio sceglie da tempo ormai di concedersi come una specie di amico o come un esempio attivo di lavoro per i ragazzi che frequentano il centro di formazione professionale, le residenze o i centri diurni di cascina. Si ricorda i primi “innamoramenti” avuti in Cascina, molti anni fa: si trattava di due gemelline con la sindrome di down e di Carmelo che cantava insieme al cane Axe. Dopo di loro, il suo prendersi cura del prossimo è proseguito con alcune specie di amici che ha visto crescere in cascina perché hanno vissuto qui metà delle loro vite, ormai. Primo fra tutti, Fabietto: li si potrà vedere spesso in corridoio mentre Flavio gli spiega come preparare i sacchetti dell’immondizia nei bidoni. Da Fabio è difficile farsi dar retta, ma loro hanno chiaramente un rapporto super partes.

E poi tra i giovani del Tempo Libero in giro lo si trova facilmente, tra gite e pizzate, ma anche nelle aule scolastiche a calmare le liti tra giovani, prima che scaturiscano in qualcosa di peggio. 

“Per forza litigano, hanno bisogno di capirsi a modo loro. Io ho rispetto per chi si fa capire, anche se a modo suo, per chi è fatto di istinto puro e non ragiona troppo per fare una cosa. Ho rispetto perché mi ci riconosco anch’io, che non posso fare a meno di essere sincero, a costo di risultare troppo duro. Tutti hanno diritto ad essere capiti e rispettati, con il giusto tempo e la giusta pazienza. Il rispetto è quello che più di ogni altro valore pretendo per me e restituisco a chi penso ne meriti.”

Se manca il tempo per dedicarsi agli altri, se gli impegni quotidiani di lavoro portano a mettere in secondo piano gli incontri, due parole, un saluto, un sorriso, uno scambio di favori, allora la bellezza in cui crediamo, è persa. 

Restituire dignità alle persone è una missione per chiunque lavori in Cascina Biblioteca, perché ogni diversità è bellezza, è da difendere e salvaguardare, è da trasformare in dignità, attraverso il lavoro e attraverso le relazioni umane.

Grazie Flavio – o Van Flio – per la tua testimonianza autentica.