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DOPO Ti Ribalto – Parte prima: il benessere attraverso la scena
19 Giugno 2018 | Giulia Donelli
Cosa succede a un palcoscenico quando rimane vuoto? Dopo aver accolto e ospitato più di una storia, più di una coreografia, migliaia di risate e grida e emozioni, dopo essersi sentito inondare di applausi e aver sostenuto anche il più timido degli attori: eccolo lì. Svuotato, e pronto a riempirsi di nuovo.
Il Teatro Bruno Munari di Milano, inaugurato lo scorso settembre in zona Piazzale Maciachini, è stato il palcoscenico di questa edizione di Ti Ribalto 2018 e si è visto calpestare, saltare e rotolare addosso più di centoventi persone in tre giorni. E adesso se ne sta lì, svuotato, a ricordarle. Come loro si ricorderanno di lui per tanto e prezioso tempo. Perché un palcoscenico, forse, non sa di essere così importante per la vita di qualcuno, soprattutto di qualcuno che quando ci sale sopra può finalmente assaporare la propria libertà di espressione e sentirsi alla pari con il resto del mondo. Qualcuno che lì, sopra il palco, può sentirsi speciale perché, finalmente, è uno dei tanti, uno del gruppo, di una compagnia unita da uno stesso obiettivo condiviso: recitare una storia, ridere, emozionare, forse. Raccontare, sicuramente.
Che paradosso, vero? Salire su un palco ed essere uguale agli altri e stare bene. E’ questo il vero momento di gloria, questo il significato di abbattere le barriere, questo quello che il pubblico continua ad apprezzare del nostro lavoro.
E questo è stato l’obiettivo di Ti Ribalto Festival, anche quest’anno. Così com’è l’obiettivo di Piccola Accademia di Cascina Biblioteca, ma anche delle altre realtà professionali e artistiche o educative che hanno partecipato a Ti Ribalto quest’anno e gli anni passati, dalla nota Compagnia ATIR Teatro Ringhierà a L’Impronta Onlus, al Teatro della Zucca/Diversamente Teatro, ad Allegro Moderato InBand. Tutti mossi dal medesimo scopo: risolvere le differenze tra esseri umani attraverso la scena e valorizzarle.
Ecco perché “il teatro è una cosa seria”. E come tale noi la trattiamo. Seriamente, per procurare sorrisi.
Oscar Wilde scrisse che “L’arte è l’unica cosa seria al mondo. E l’artista è l’unica persona che non è mai seria.”
Cliccate qui: meno di due minuti per restituire un po’ di questa “divertente serietà” che fa bene!
Piccola Accademia di Cascina Biblioteca